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dorte mandrup

‘quando progettiamo gli spazi, lavoriamo sempre con la luce naturale e artificiale in relazione a una determinata superficie. la luce e la matericità sono profondamente interconnesse. senza un materiale che la catturi, la rifletta o la diffonda, la luce non ha una vera e propria presenza spaziale. creare un’esperienza immersiva di questa interazione tra luce e matericità è stato un pensiero centrale quando, 

con Viabizzuno, abbiamo sviluppato il concetto per lo chandelier. 

qui, il ritmo delle pietre enfatizza l’interazione tra luce e matericità. e la sottile lastra di alluminio crea un sensazione di leggerezza, come se le pietre fluttuassero a mezz’aria. quando la luce colpisce l’onice, si diffonde attraverso la sua superficie traslucida, accentuando le articolate venature e le sottili sfumature, rivelando gli strati naturali 

e il calore della pietra. l’esperienza è sia tattile che visiva’.

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